Questo blog vi susciterà, come da titolo, sorrisi e lacrime: troverete tanti video divertenti per farvi quattro risate e tante news sulle più seguite soap opera della TV che quotidianamente ci fanno emozionare.
Ormai da più di 30 anni la loro ironia pungente da fuori onda ci fa sbellicare dalle risate prendendo di mira tutto ciò che il mondo dello spettacolo e non li inspiri. Il trio nasce nel 1986 per commentare su Radio popolare i Campionati Mondiali di calcio in Messico. Insieme a Sergio Ferrentino Marco Santin, Giorgio Gherarducci e Carlo Taranto (i futuri gialappi) ironizzano sui campioni e sulle prestazioni in campo e creano il primo tormentone: la gialappa, a cui addossare la colpa di tutti i gol mancati. "Il vostro idolo non segna? Colpa della gialappa" dicono. Da quell'esperienza nasce il trio, che sbarcherà pochi mesi dopo in tv a Mediaset. Appena arrivati in tv nel 1989 i tre conducono Mai dire Banzai, dove commentano video giapponesi di vario genere. Arriva poi Mai dire Mundial, sempre commento live delle partite di calcio a cui segue Mai dire gol, il programma più duraturo e di successo che ha lanciato comici e conduttori Mediaset come la Marcuzzi e la Ventura. Il programma è composto da pezzi di interviste ai calciatori, papere in campo, stralci di conferenze stampa su cui i tre ironizzano senza sconti. Arriveranno poi Mai dire tv, dove si prendono in giro le tv locali e straniere e tutta la serie di programmi con la sigla 'Mai dire...': garanzia di risate assicurate. Dopo qualche anno fuori dalla tv, conclusa l'esperienza a Mediaset, i tre conduttori radiofonici vengono richiamati per condurre insieme a Nicola Savino l'edizione 2015 di Quelli che il calcio. Arriva poi, sempre con Savino, la conduzione del Dopofestival di Sanremo 2016 e in ultimo una striscia nel programma Ballarò. Il 2017 vede nuovamente il loro ritorno a mediaset con Le Iene e Mai dire gf vip che proprio in queste settimane ci sta facendo divertire con le lore frecciatine sugli abitanti vip della casa più spiata d'Italia. La Gialappa’s ha dimostrato di non aver perso nemmeno un grammo della verve con cui negli anni aveva commentato il reality, dal momento che Mai dire Grande Fratello – mutuato dallo storico Mai dire Gol – è stato a lungo uno dei punti di forza di Mediaset.
Tra i più noti comici di cabaret, molto spesso la sua satira prende di mira i comportamenti delle donne negli aspetti della quotidianità, portandoli all'eccesso. Molto famosi anche i suoi sketch in cui ironizza su bizzarri articoli di giornale o annunci, tutti realmente pubblicati.Attore comico, presentatore, ma il suo amore dove da meglio di se stesso resta sempre il teatro nei cui spettacoli si mostra sempre attento e pronto a stare con e tra il suo pubblico.. a costruire
uno spettacolo che cresce e si trasforma giorno dopo giorno, replica
dopo replica..
Insomma Maurizio Battista è decisamente uno di noi!
Nelle sue performance non mancano mai le spietate analisi socio-comiche sull’eterna
guerra tra uomini e donne, la vivace romanità, la musica, i monologhi la gag e i filmati: tutti
ingredienti per una serata esilarante all’insegna della schiettezza e
del divertimento, dove la parola semplice e sincera raggiunge le pieghe
dell’anima, facendola allegramente sorridere.
In occasione della sua morte questo post vuole essere un omaggio al talento di Paolo Villaggio uno dei pochi veri attori comici italiani, ripercorrendo i tratti più salienti della sua carriera. Dopo un fortunato inizio nel cabaret e nella televisione (dove aveva indossato i personaggi del sadico professor
Kranz e del sottomesso impiegato Fracchia, ottenendo subito una grande
popolarità), Villaggio entrò nel cinema dalla porta principale. Nel 1970
fu l’alemanno infanticida in Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli; poi lo si vide a fianco di Vittorio Gassman in due film (Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto e Che c’entriamo noi con la rivoluzione?) e, nel 1974, in Non toccare la donna bianca di Marco Ferreri. Fu semmai dopo il primo Fantozzi,
diretto da Luciano Salce quando l’omonimo libro di Villaggio diventò un
best-seller, che l’attore si convertì decisamente al cinema
nazional-popolare, capitalizzando un successo destinato a crescere nei
decenni seguenti. La carriera comica di Villaggio fu
punteggiata di film d’autore. Dal più grande di tutti, Federico Fellini,
che nel 1989 lo diresse comprimario di Roberto Benigni nella Voce della luna, all’Ermanno Olmi del Segreto del Bosco Vecchio (1993), fino a Cari fottutissimi amici (1994), di nuovo con Monicelli. Se i registi maggiori seppero valorizzare i
tratti più amari e malinconici della sua grande “maschera” di perdente,
non per questo Villaggio tradì il personaggio che gli aveva dato la
fama (e che quei tratti, in fondo, conteneva già), continuando a portare
sullo schermo le epiche sventure di Fantozzi. Ebbero meno fortuna,
invece, altre varianti del suo repertorio comico, quali Professor Kranz tedesco di Germania (con Salce) e un paio di Fracchia diretti da Neri Parenti. Ecco nei seguenti video le frasi che hanno contribuito a rendere immortale Paolo Villaggio e il suo Fantozzi e alcuni degli spezzoni più divertenti
L'attore è nato a Novi
Ligure il 19 marzo 1957. In quasi 40 anni di carriera lo abbiamo visto a
teatro, al cinema, in televisione e non si è fatto mancare nemmeno
dischi e libri. Impegnato in questi giorni come giudice di "Italia's Got
Talent", a breve lo vedremo ancora accanto a Frank Matano nella
versione italiana della serie "The Comedians
Per anni il suo volto è stato legato alla trasmissione Zelig come insostituibile conduttore e timoniere di un programma che ha sfornato molti fra i migliori comici italiani a cui Bisio faceva egregemente da supporto. Per non parlare dell'invidiabile feeling che riusciva a creare con le sue partner alla conduzione come Vanessa Incontrada, Michelle Hunziker, Paola Cortellesi che conferiva alla trasmissione un'atmosfera goliardica all'insegna della spontaneità. Insomma Claudio Bisio è un' artista a tutto tondo che lascia il segno dove passa.
Fabio De Luigi ha ormai una carriera ben più che lanciata nel cinema sia come attore che come regista, ma non dobbiamo dimenticare i suoi esordi all'interno dei vari Mai dire... della Gialappa's Band che l hanno fatto conoscere e amare dal pubblico. Tra i personaggi memorabili di De Luigi c'è Olmo, la sua parodia degli interpresti della musica italiana anni 60/70, il supereroe Medioman e l'ingegner Cane con cui ha ironizzato sulla costruzuione del ponte sullo stretto.Lasciati i programmi comici, si dedica alla sitcom. Nel 2005 è il protagonista di Love Bugs, con Michelle Hunziker,
serie comica che racconta i problemi di coppia e riscuote un buon
successo. L'anno successivo ad affiancarlo nella trasmissione c'è Elisabetta Canalis. Ma la voglia di cinema comincia ad essere insopportabile e, dopo aver fatto parte del cast di Asini e di Se fossi in te
con ruoli minori, nel 2001 il cinema lo reclama protagonista e De Luigi
risponde, accettando la sfida. L'esordio lo vede subito protagonista
assoluto in Un Aldo qualunque, opera prima di Dario Migliardi
che non convince nella sceneggiatura, ma dimostra come Fabio sia a suo
agio davanti alla macchina da presa. Dal 2006 prende vita il sodalizio
con Neri Parenti che vuole il camaleontico Fabio nei suoi cinepanettoni,
da Natale a New York, passando per Natale in crociera, per finire con Natale a Rio.E
da lì spno seguite tante simpatiche commedie stile italiane come Ex o
Maschi contro femmine che hanno consolidato le sue doti da attore Fabio
De Luigi è un attore puro che ha saputo vincere la scommessa
cinematografica, mostrandoci la sua arte in ogni sfaccettatura, evitando
di restare intrappolato nel suo alter ego televisivo, perché capace di
capire che cinema e televisione hanno codici espressivi differenti
Originalissimi i monologhi di Geppi Cucciari, pungenti al punto giusto, intelligentemente ironici come solo lei sa fare. Abbiamo cominciato a conoscerla in programmi come zelig e raggiunto il successo ormai è diventato inevitabile invitarla come ospite in programmi importanti, presenza assidua infatti nelle ultime edizione del festival di Sanremo dove le sue apparizioni hanno lasciato sempre il segno. Molteplici le doti artistiche della Cucciari: attrice nella sit-com Belli Dentro per cui nel 2006 vince il premio come migliore attrice di sit-com, scrittrice di romanzi, protagonista di musical, presentatrice e nel 2017 la nuova esperienza come doppiatrice del personaggio Batgirl nel film Lego Batman, voluta espressamente per il suo accento sardo. Insomma la Cucciari non si fa mancare nulla....
E’ uno degli artisti simbolo della televisione italiana: uno showman a 360° capace di rivestire molteplici ruoli: attore, conduttore, imitatore, per lui parla un curriculum che ha pochi eguali in Italia. Lo ricordiamo in trasmissioni simbolo degli anni 80-90 come Emilio e Mai dire gol, ma il suo pezzo forte restano sempre le imitazioni, una più azzeccata dell'altra: tra le migliori ricordiamo Celentano, Costanzo, Galiani, Maldini e personaggi da lui inventati come Felice Caccamo e Peo Pericoli. Peccato non si veda più tanto spesso in tv, molto probabilmento per il suo carattere un po' litigioso e intollerante che lo ha portato più volte a scontrarsi con colleghi persino in diretta tv, un po' per l'età essendo ormai 70enne. Pur essendo un ribelle, resta comunque uno dei comici più brav, simpatici i e indimenticabili della storia della tv.
E vicino al post dedicato a De Sica non poteva mancare quello per Massimo Boldi, anche se alla loro collaborazione che durava con successo da anni e' stata messa la parola fine, ma impossibile se si nomina uno non ricordare l'altro. Ciononostante preferisco ricordare il Boldi lontano dai cinepanettoni, quello della commedia italiana in cui bastava poco per strapparti un sorriso Quello si che era il vero Boldi che faceva ridere, quello spontaneo e mai noioso, quello che bastava guardarlo in faccia per scompisciarsi dalle risate. Rivediamo una scena indimenticabile di Fratelli D'Italia dove il lupacchiotto milanista Boldi si trova a dover dare un passaggio a due convinti ultras romanisti e un video che ricorda i memorabili sketch con Teocoli che gli valsero lo storico nomignolo di Cipollino.