Una vita, grande successo di critica e pubblico nella penisola iberica, è ststs ideata dagli autori de Il segreto
che la descrivono come “calda, luminosa e romantica, in cui i veri
protagonisti sono i sentimenti universali: l’amore, la gelosia, la
passione, la vendetta e l’odio”.
Una vita si gira a Madrid, su due set allestiti su una
superficie complessiva di 2.600 metri quadrati (un record per una soap)
In uno di essi sono stati ricostruiti gli interni degli edifici in cui
vivono le quattro ricche famiglie e il sottotetto, in cui alloggia la
servitù. L’altra area ricrea la strada: il palazzo signorile e i negozi
nel quartiere, la sartoria “Viuda de Séler” e la cioccolateria “La
Deliciosa”, luogo di ritrovo dei protagonisti della serie.
Questa soap è ambientata nell’anno 1899, per raccontare le
vicende di un gruppo di collaboratrici domestiche e delle famiglie
benestanti per cui lavorano. Due classi sociali apparentemente distanti
ma che dividono lo stesso tetto all’indirizzo “Acacias 38” ( che è anche
il titolo originale della soap). Il palazzo, situato nel quartiere
borghese di una città spagnola, fa da sfondo alle storie, agli amori e
agli intrighi delle famiglie Serna, Alvarez-Hermoso, Hidalgo e Palacios.
Tutti i membri di questi clan, insieme alle cameriere al loro servizio e
alla gente del quartiere, sono protagoniste di questa serie corale
con più di 20 attori protagonisti.
La storia ha inizio e ruota intorno a Manuela (Sheyla Fariña), che dopo essere fuggita da un marito che la maltrattava quando era incinta di 9 mesi (l’uomo ricco e senza cuore Justo,
al quale, dopo l’ennesima aggressione subita con umiliazione, decide di
reagire con coraggio colpendolo e pensando di averlo ucciso), si vede
obbligata ad abbandonare in un convento la sua bimba appena nata. Quando
arriva in città, conosce Germán (Roger Berruezo), figlio minore della ricca famiglia Serna, e decide di iniziare una nuova vita: assume l’identità di Carmen
e comincia a lavorare come cameriera ad Acacias 38. Manuela e Germán si
innamorano, ma tanti sono gli ostacoli che i due dovranno affrontare, a
cominciare dal matrimonio infelice dell’uomo con Cayetana (Sara Miquel), con la quale ha una figlia…
Intorno alla storia e al sentimento che
nascerà tra German e Manuela si intrecceranno le vicende della coppia Rosina-Maximiliano, Celia-Felipe,
Ramón-Trini, Pablo-Leonor.
Una Vita ha riscosso un grande successo nel Bel Paese. Le storie
avvincenti e ricche di colpi di scena hanno fatto sì che il pubblico si
affezionasse sempre più ai personaggi.
domenica 25 marzo 2018
lunedì 5 marzo 2018
IL SEGRETO
Ogni giorno chi segue le direzioni, con mille variabili, della
televisione italiana ha una certezza: gli ascolti super de Il segreto,
la telenovela spagnola che da circa cinque anni monopolizza il palinsesto
di Canale5. Sia che vada di pomeriggio, facendo da traino al Pomeriggio
Cinque di Barbara D’Urso, sia che vada in prima serata, la serie
ambientata a Puente Viejo riesce a conquistarsi il suo spazio, forte di
un pubblico affezionato che non la tradirebbe per nulla al mondo.Quali sono le ragioni di questo successo? Eccovi una serie di valide motivazioni.
1. IL TORMENTONE Il segreto arriva al momento giusto. Era da anni che in Italia mancava una telenovela capace di coinvolgere il pubblico con tanto entusiasmo. Dal panificio sotto casa alla fermata dell’autobus, il chiacchiericcio intorno ai personaggi della soap è inarrestabile. Canale5 ha notato subito le potenzialità della serie e ha insistito nel programmarla continuamente, militarizzando il pomeriggio nella fascia oraria delle 16.00 con i personaggi di Puente Viejo, dedicando alla soap molte prime serate e una promozione in grande stile (si vedano le ospitate degli attori a Verissimo). Difficile vedere una fidelizzazione così alta di spettatori nella televisione contemporanea.
2. PUBBLICO TRASVERSALE La serie è riuscita a conquistare il pubblico più giovane, per la gran parte femminile, come conferma il vastissimo seguito sui social network (su Facebook c’è un gruppo d’ascolto di 450.000 persone!). Basta leggere qualche commento per capire la forza della soap spagnola. Il segreto inoltre convince sia le mamme che le figlie (molto spesso c’è una visione collettiva). Il motivo? Una folta schiera di personaggi in cui immedesimarsi e diversi attori dalla formazione teatrale che conoscono i tempi della recitazione. E i primi piani lunghi, con lo sguardo pensante tipico da soap, sono quasi inesistenti…
3. TEMATICHE SOCIALI TRATTATE Qualche tempo fa la BBC dedicò un ottimo articolo alla capacità delle soap opera di cambiare positivamente il mondo. Attraverso le vicende dei personaggi prese in esame, si poneva l’attenzione sui diritti delle donne, sulle violenze domestiche, sulle politiche sanitarie e molto altro. Il segreto si inserisce su questa scia, ma non lo fa in modo moralistico o pedagogico. I personaggi, anche se ci troviamo nei primi anni del Novecento, sono molto moderni: c’è un inno all’indipendenza, soprattutto femminile, e in moltissime occasioni viene sottolineato come ciascuno di noi possa scrivere autonomamente il proprio destino. Certo, le difficoltà da affrontare sono veramente tante e il rischio della retorica è dietro l’angolo.
4. IL RITMO Tradizione vuole che le telenovelas siano lente, piene di dialoghi e “spiegoni” che ricordano agli spettatori quanto accaduto nelle puntate precedenti, tutte incentrate su serie di eventi tirate per le lunghe. Nel Segreto capita il contrario: ci sono tanti personaggi, le cui storie sono tutte incrociate, e l’azione è veloce con tanti capovolgimenti di fronte, resi molto bene dal montaggio. Chi guarda le serie tv americane o inglesi non se ne renderà conto e crederà che qui si stia esagerando. Ma, al rischio di essere eretici, se si fa un confronto con il minutaggio delle scene della fiction italiana la differenza salta subito all’occhio (e all’orecchio).
5. I PERSONAGGI Le telenovelas sono celebri per i cast affollati, con una miriade di personaggi che si alternano sulla scena. Il Segreto non sfugge a questa regola, anche se c’è da dire come sia riuscita a delineare sin da subito con forza le caratteristiche dei suoi protagonisti. Alla perfida Donna Francisca si contrappone la paladina Pepa, con il tormentato Tristan si confronta l’inquieto Gonzalo, alla figura saggia di Don Anselmo fa da contraltare l’esuberante Soledad. La serie mette di fronte a un ricco parterre di personaggi, con tante zone d’ombra, anche quelli all’apparenza più innocenti.
6. L’AMBIGUITÀ Rimorsi e rimpianti sono alla base delle dinamiche del Segreto. I personaggi sono stati ben tratteggiati dagli sceneggiatori, risultando così plausibili oltre che coerenti nelle azioni che compiono. Non ci sono cambi di repentini di carattere come si vede a volte in altri prodotti simili. Il passato dei protagonisti, quasi sempre tormentato e oscuro, condiziona pesantemente il loro presente e soprattutto il loro futuro, con rapporti di forza basati spesso sul risentimento. Capita così che i nostri non rinuncino a sporcarsi le mani di sangue pur di ottenere una turbata serenità d’animo.
7. OLTRE PEPA Uno dei punti di forza della soap spagnola è la capacità di reinventarsi. Al termine della prima lunga stagione il pubblico dice addio (o è solo un arrivederci molto prolungato?) alla grande protagonista Pepa, una bella levatrice di umili origini che ha una tormentata storia d’amore con l’affascinante e facoltoso Tristan. La soap nella seconda stagione compie un salto temporale di quasi vent’anni, introduce nuovi personaggi e invecchia quelli precedenti, ma non perde smalto. A detta di molte fan, riesce persino a migliorare. L’ingresso del bel Gonzalo, prete divorato dall’amore per Maria, ne è una dimostrazione.
8. LA PERFIDIA DI DONNA FRANCISCA Quanti sospiri, quanta rabbia, quanti insulti ha provocato Donna Francisca, la machiavellica burattinaia di moltissimi inganni e misteri che si consumano a Puente Viejo. Interpretata da Marìa Bouzas, la donna ha un potere quasi smisurato nella cittadina spagnola, osteggiata segretamente da moltissimi personaggi della soap opera di Canale5, tuttavia incapaci di tenerle testa. Ci ha provato Pepa, innamorata di Tristan, figlio di Donna Francisca, con i risultati che tutti conoscono. Il Segreto senza il suo apporto non sarebbe lo stesso.
9. L’IRONIA Il segreto ha tanti momenti di alleggerimento, affidati il più delle volte alle vicende della famiglia Mirañar con i continui battibecchi tra marito e moglie. I due sono i gestori dell’emporio più importante di Puente Viejo e all’occorrenza sono impegnati anche in politica con cariche importanti. Inoltre c’è Hippolito, il loro unico figlio, che riesce a dare vivacità alla soap strappando più di un sorriso con i suoi modi imbranati.
10. LA METATELEVISIONE Faticherete a crederci, ma Il Segreto ha rivoluzionato il modo di concepire una telenovela, facendosi carico di inserti mai visti nel genere reso celebre da opere come Terra Nostra e Cuore ribelle. Ci sono scenette che giocano deliziosamente con il tempo storico in cui è ambientata l’azione, ovvero i primi vent’anni del Novecento, quelli in cui il cinema sta prendendo sempre più piede. Capita così che ci siano spesso e volentieri i sogni ad occhi aperti di Donna Dolores con sketch comici che immaginano la protagonista nei panni di un’attrice di successo nel magico mondo della settima arte.
1. IL TORMENTONE Il segreto arriva al momento giusto. Era da anni che in Italia mancava una telenovela capace di coinvolgere il pubblico con tanto entusiasmo. Dal panificio sotto casa alla fermata dell’autobus, il chiacchiericcio intorno ai personaggi della soap è inarrestabile. Canale5 ha notato subito le potenzialità della serie e ha insistito nel programmarla continuamente, militarizzando il pomeriggio nella fascia oraria delle 16.00 con i personaggi di Puente Viejo, dedicando alla soap molte prime serate e una promozione in grande stile (si vedano le ospitate degli attori a Verissimo). Difficile vedere una fidelizzazione così alta di spettatori nella televisione contemporanea.
2. PUBBLICO TRASVERSALE La serie è riuscita a conquistare il pubblico più giovane, per la gran parte femminile, come conferma il vastissimo seguito sui social network (su Facebook c’è un gruppo d’ascolto di 450.000 persone!). Basta leggere qualche commento per capire la forza della soap spagnola. Il segreto inoltre convince sia le mamme che le figlie (molto spesso c’è una visione collettiva). Il motivo? Una folta schiera di personaggi in cui immedesimarsi e diversi attori dalla formazione teatrale che conoscono i tempi della recitazione. E i primi piani lunghi, con lo sguardo pensante tipico da soap, sono quasi inesistenti…
3. TEMATICHE SOCIALI TRATTATE Qualche tempo fa la BBC dedicò un ottimo articolo alla capacità delle soap opera di cambiare positivamente il mondo. Attraverso le vicende dei personaggi prese in esame, si poneva l’attenzione sui diritti delle donne, sulle violenze domestiche, sulle politiche sanitarie e molto altro. Il segreto si inserisce su questa scia, ma non lo fa in modo moralistico o pedagogico. I personaggi, anche se ci troviamo nei primi anni del Novecento, sono molto moderni: c’è un inno all’indipendenza, soprattutto femminile, e in moltissime occasioni viene sottolineato come ciascuno di noi possa scrivere autonomamente il proprio destino. Certo, le difficoltà da affrontare sono veramente tante e il rischio della retorica è dietro l’angolo.
4. IL RITMO Tradizione vuole che le telenovelas siano lente, piene di dialoghi e “spiegoni” che ricordano agli spettatori quanto accaduto nelle puntate precedenti, tutte incentrate su serie di eventi tirate per le lunghe. Nel Segreto capita il contrario: ci sono tanti personaggi, le cui storie sono tutte incrociate, e l’azione è veloce con tanti capovolgimenti di fronte, resi molto bene dal montaggio. Chi guarda le serie tv americane o inglesi non se ne renderà conto e crederà che qui si stia esagerando. Ma, al rischio di essere eretici, se si fa un confronto con il minutaggio delle scene della fiction italiana la differenza salta subito all’occhio (e all’orecchio).
5. I PERSONAGGI Le telenovelas sono celebri per i cast affollati, con una miriade di personaggi che si alternano sulla scena. Il Segreto non sfugge a questa regola, anche se c’è da dire come sia riuscita a delineare sin da subito con forza le caratteristiche dei suoi protagonisti. Alla perfida Donna Francisca si contrappone la paladina Pepa, con il tormentato Tristan si confronta l’inquieto Gonzalo, alla figura saggia di Don Anselmo fa da contraltare l’esuberante Soledad. La serie mette di fronte a un ricco parterre di personaggi, con tante zone d’ombra, anche quelli all’apparenza più innocenti.
6. L’AMBIGUITÀ Rimorsi e rimpianti sono alla base delle dinamiche del Segreto. I personaggi sono stati ben tratteggiati dagli sceneggiatori, risultando così plausibili oltre che coerenti nelle azioni che compiono. Non ci sono cambi di repentini di carattere come si vede a volte in altri prodotti simili. Il passato dei protagonisti, quasi sempre tormentato e oscuro, condiziona pesantemente il loro presente e soprattutto il loro futuro, con rapporti di forza basati spesso sul risentimento. Capita così che i nostri non rinuncino a sporcarsi le mani di sangue pur di ottenere una turbata serenità d’animo.
7. OLTRE PEPA Uno dei punti di forza della soap spagnola è la capacità di reinventarsi. Al termine della prima lunga stagione il pubblico dice addio (o è solo un arrivederci molto prolungato?) alla grande protagonista Pepa, una bella levatrice di umili origini che ha una tormentata storia d’amore con l’affascinante e facoltoso Tristan. La soap nella seconda stagione compie un salto temporale di quasi vent’anni, introduce nuovi personaggi e invecchia quelli precedenti, ma non perde smalto. A detta di molte fan, riesce persino a migliorare. L’ingresso del bel Gonzalo, prete divorato dall’amore per Maria, ne è una dimostrazione.
8. LA PERFIDIA DI DONNA FRANCISCA Quanti sospiri, quanta rabbia, quanti insulti ha provocato Donna Francisca, la machiavellica burattinaia di moltissimi inganni e misteri che si consumano a Puente Viejo. Interpretata da Marìa Bouzas, la donna ha un potere quasi smisurato nella cittadina spagnola, osteggiata segretamente da moltissimi personaggi della soap opera di Canale5, tuttavia incapaci di tenerle testa. Ci ha provato Pepa, innamorata di Tristan, figlio di Donna Francisca, con i risultati che tutti conoscono. Il Segreto senza il suo apporto non sarebbe lo stesso.
9. L’IRONIA Il segreto ha tanti momenti di alleggerimento, affidati il più delle volte alle vicende della famiglia Mirañar con i continui battibecchi tra marito e moglie. I due sono i gestori dell’emporio più importante di Puente Viejo e all’occorrenza sono impegnati anche in politica con cariche importanti. Inoltre c’è Hippolito, il loro unico figlio, che riesce a dare vivacità alla soap strappando più di un sorriso con i suoi modi imbranati.
10. LA METATELEVISIONE Faticherete a crederci, ma Il Segreto ha rivoluzionato il modo di concepire una telenovela, facendosi carico di inserti mai visti nel genere reso celebre da opere come Terra Nostra e Cuore ribelle. Ci sono scenette che giocano deliziosamente con il tempo storico in cui è ambientata l’azione, ovvero i primi vent’anni del Novecento, quelli in cui il cinema sta prendendo sempre più piede. Capita così che ci siano spesso e volentieri i sogni ad occhi aperti di Donna Dolores con sketch comici che immaginano la protagonista nei panni di un’attrice di successo nel magico mondo della settima arte.
venerdì 2 febbraio 2018
BEAUTIFUL
Come avrete capito dal cambiamento del titolo e del layout da oggi questo blog tratterà anche di tutto ciò che concerne il mondo delle soap opere: anticipazioni, curiosità sui protagonisti, ricordi delle più belle scene emozionanti passate ecc.. ecc
Cominciamo dalla soap per eccellenza, BEAUTIFUL, cercando di farne una sommaria presentazione obiettiva.
Cominciamo dalla soap per eccellenza, BEAUTIFUL, cercando di farne una sommaria presentazione obiettiva.
E’ dal lontano 1990 che Beautiful imperversa sui nostri teleschermi, PIù di 25 anni in cui la soap è diventata un vero e proprio fenomeno di costume in Italia (negli States The Bold and The Beautiful, titolo originale della soap, è una soap per casalinghe come tante).
Il successo di Beautiful sembrerebbe esser legato ad una sorta di inerzia del
telespettatore verso una soap, che ormai fa parte del rituale del
pranzo ed è fenomeno di (mal)costume, e le cui
vicende ”fantascientifiche” incuriosicono e divertono.
Le vicende si svolgono in un microcosmo senza né tempo e né spazio, in una Los Angeles probabilmente post-atomica, visto che i personaggi interagiscono solo tra di loro, come testimoniato dalle circolari relazioni di Brooke che si innamora di padre, figli, fratellastro e genero. Non c’è dimensione temporale: i bambini diventano miracolosamente adulti da un giorno all’altro e gli adulti, al contrario, continuano ad avere sempre la stessa età. Le trame, poi, sempre ai confini della realtà, sfiorano il grottesco e l’assurdo: Taylor è morta e risorta tre volte, nel corso della soap, per poi diventare madre di uno e amante di un altro figlio di Brooke. Bridget si innamora di Ridge, quello che una volta credeva essere suo padre. Sheela, una pazza psicotica, ogni tanto riappare per rapire o sparare un Forrester. Poche righe (evitiamo di citare tutte le assurdità di Beautiful) bastano a racchiudere l’essenza di questa particolare soap che più che un feuilleton ricorda, per gli intrecci improbabili e le forti tinte, una tragedia greca. Ad onore del vero, però, l’ambientazione oltreoceano rende “accettabili” per noi italiani, con una distorta visione di America libera e libertina, molte delle vicende narrate.
Di conseguenza anche i personaggi (sempre gli stessi), stereotipati, all’inizio rappresentativi di tipi umani, nel corso degli anni, sono diventati delle vere e proprie macchiette. La soap, infatti, da anni ci propina i soliti e ridicoli scontri tra le due donne cardine dello show: Stephanie Forrester e Brooke Logan. La prima è la matriarca dei Forrester, disposta a tutto pur di salvaguardare la sua famiglia, che nutre un amore quasi edipico verso il primogenito Ridge. Il problema, per Stephanie, è che anche Brooke, la sgualdrina della vallata, ama molto la famiglia Forrester ma in un modo tutto suo: Brooke, infatti, prima seduce e, poi, sposa tutti i componenti di sesso maschile della famiglia. In effetti, gli uomini nella soap non fanno bella figura: perennemente inermi dinnanzi agli intrighi e agli scandali che coinvolgono il gentil sesso e Ridge, il protagonista maschile, un tempo playboy, ora è una marionetta nelle mani della madre e di Brooke. Ad ogni modo, l’eccessiva caratterizzazione dei personaggi fa sì che il pubblico si affezioni a questi; d’altronde, con le dovute differenze, chi non ha mai avuto a che fare con una suocera impicciona, un figlio mammone o una parente poco di buono?
Nonostante quanto è stato scritto amiamo ugualmente Beautiful pur riconoscendone tutti i suoi difetti
martedì 16 gennaio 2018
ENRICO MONTESANO
Enrico Montesano è un'artista molto versatile: è stato sia conduttore televisivo (di Fantastico insieme ad Anna Oxa nell'edizione del 1988), è un ottimo attore sia teatrale che cinematografico. La sua carriera nel mondo dello spettacolo inizia negli anni '60 come attore nei cabaret e con qualche piccolo ruolo cinematografico. La sua verve comica esplode negli anni '70 grazie soprattutto ai personaggi interpretati nei varietà televisivi. In teatro ottiene grandi consensi come Rugantino nell'omonimo musical di Garinei e Giovannini e con i successivi "Bravo!", "Se il tempo fosse un gambero", "Beati voi", "Trash". Al cinema è interprete di un gran numero di commedie all'italiana realizzate da registi come Steno, Sergio e Bruno Corbucci, Castellano e Pipolo, Pasquale Festa Campanile e Mario Monicelli. Nel 1985 tenta la via della regia cinematografica con "A me mi piace", da lui anche scritto, prodotto e interpretato, che gli vale il David di Donatello e il Nastro d'argento come miglior regista esordiente - aveva già vinto in precedenza un David Speciale nel 1977 e tre nel 1980 per i film "Il ladrone (1980) e "Qua la mano" (1980) di Pasquale Festa Campanile e "Aragosta a colazione" (1979) di Giorgio Capitani. All'inizio degli anni '90 passa alle serie e miniserie Tv con il drammatico "Una prova d'innocenza" (1991) di Tonino Valeri, "Pazza famiglia" 1 e 2 (1994-96) e "L'ispettore Giusti" (1999). Ha anche condotto due edizioni del programma del sabato sera Rai "Fantastico", quella fortunata del 1988 e "Fantastico Enrico" nel 1997, che non ha avuto altrettanti consensi e che l'attore ha lasciato dopo solo due mesi passando il testimone a Giancarlo Magalli.Nel 2002, dopo aver portato in tournè in Italia lo spettacolo teatrale "Malgrado tutto, beati voi!", torna sul grande schermo ancora nei panni di "er pomata" in "Febbre da cavallo - La mandrakata" di Carlo Vanzina, sequel - a quasi trent'anni di distanza - del celebre
film di Steno.
Di recente ha fatto parte della giuria di Tale e quale show dove ha dato giudizi simpatici,ha fatto battute dando il suo tocco personale ricco di simpatia
Lo rivediamo in una memorabile scena del film Grandi magazzini alle prese con un water :-)
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